Danno ambientale ancora incalcolabile a Maccarese

Danno ambientale ancora incalcolabile a Maccarese: oltre 30.000 litri di cherosene si sono riversati da un oleodotto in piena Riserva Naturale. Sul tema è stato presentato, durante la seduta dell’Ottava Commissione Parlamentare, un  Question Time dai Deputati F.Daga, S.Vignaroli ed altri portavoce del MoVimento 5 Stelle: potete leggere qui l’Atto ufficiale della Camera

Come è tristemente noto, il giorno 6 novembre 2014, si è verificata la fuoriuscita di 30.000 litri di cherosene dalle tubature di un oleodotto Eni (che rifornisce l’aeroporto di Fiumicino) con conseguente grave contaminazione della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, nella zona nord del Comune di Fiumicino. Non è, tuttavia, altrettanto noto il fatto che, dopo una prima perdita dalle tubature avvenuta la mattina di quel 6 novembre (causata, secondo fonti ufficiali, da un tentativo di furto), si sia verificato un secondo e più grave sversamento nel corso del pomeriggio, segnalato da alcuni cittadini il giorno seguente.
Tecnici ed ingegneri dell’Eni, auditi in Commissione Ambiente presso gli uffici comunali di Fiumicino, non sono stati in grado di fornire una spiegazione, ma sorge il dubbio che, dopo il primo tentativo di furto, l’oleodotto sia stato rimesso in funzione troppo affrettatamente (forse per non sospendere troppo a lungo il rifornimento di carburante agli aeroplani).

Il danno ambientale è incalcolabile!

La Lipu onlus ha dichaiarato che “ sono centinaia gli animali trovati morti, impregnati di idrocarburi, nei canali di Maccarese e del Villaggio dei Pescatori. Moltissimi aironi, cormorani, anatre, così come decine e decine di pesci, che galleggiano morti nei canali…”.  E’, inoltre, seriamente preoccupante il danno alla catena alimentare e il pericolo per la salute dei consumatori, in quanto la sostanza inquinante ancora oggi si sta diffondendo anche nei canali di irrigazione delle coltivazioni limitrofe. Senza contare il fatto che il forte odore di carburante ha causato presunti malesseri agli abitanti della zona.

A seguito di questo danno ambientale ancora incalcolabile, in questi giorni sono state proposte una serie di iniziative che vanno da una manifestazione pacifica di cittadini, all’esposto alla Procura per danno ambientale. Come pubblicamente dichiarato dalla Consigliera MoVimento 5 Stelle Fabiola Veli: “Noi, come cittadini di questo Comune, non accettiamo più che accadano tali cose e faremo quanto necessario per difendere la nostra terra e la nostra salute… E’ fondamentale che anche i cittadini di Fiumicino possano costituirsi parte civile nel procedimento”.
Infine, risulta preoccupante il fatto che sia stato approvato in Regione il progetto di un secondo oleodotto che da Pomezia dovrebbe attraversare ancora la Riserva Naturale Statale del Litorale Romano per rifornire l’aeroporto di Fiumicino.

AGGIORNAMENTO DEL 3/01/2015

Danni ambientali, sequestrato l’oleodotto Civitavecchia-Fiumicino

Il gip del Tribunale di Civitavecchia, Massimo Marasca, ha disposto il sequestro dell’oleodotto Civitavecchia-Fiumicino, a novembre scorso oggetto di alcuni furti che ha procurato danni ambientali per lo sversamento di cherosene, “finché non saranno installati adeguati sistemi di controllo atti ad impedire ulteriori reati”.

Il sequestro è stato effettuato dai carabinieri del Noe al termine dell’indagine avviata dal procuratore di Civitavecchia, Gianfranco Amendola. Il procedimento al momento è contro ignoti…

P.S. Gianfranco Amendola è un magistrato scelto per collaborare nella Commissione bicamerale ciclo illecito rifiuti, come riportato in questo articolo del mio blog.

 

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