Giovanni Luppino condannato, 9 anni all’ex autista di Matteo Messina Denaro

Giovanni Luppino ha ricevuto una condanna di 9 anni, l’ex autista di Matteo Messina Denaro è stato condannato per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati.

Il gup di Palermo ha condannato l’imprenditore di Campobello di Mazara, Trapani, che ha aiutato a lungo il noto boss mafioso.

L'arresto dell'ex autista del boss
Giovanni Luppino, condannato l’ex autista di Matteo Messina Denaro (ANSA) StefanoVignaroli.it

Inizialmente la Procura aveva contestato all’uomo il reato di favoreggiamento, ma poi durante le indagini tutto è stato modificato in associazione mafiosa. Era stato arrestato il 16 gennaio del 2013 quando fuori dalla clinica La Maddalena era stato sorpreso il boss che da mesi si sottoponeva alla chemioterapia.

La difesa di Luppino ha evidenziato come a fargli conoscere il boss, spacciandolo per suo cugino, era stato il compaesano Andrea Bonafede, geometra che prestò la sua identità al capomafia, nel 2020. Questi gli avrebbe chiesto di accompagnarlo a Palermo per effettuare delle cure mediche.

Si parla di ben cinquanta passaggi in auto che Luppino aveva dato al boss, pare presentandosi col nome di Francesco Salsi. Il condannato ha specificato che solo dopo un po’ di tempo avrebbe riconosciuto la vera identità di Messina Denaro, sapendo che il boss era gravemente malato non era fuggito dietro l’aiuto per ragioni umanitarie.

Cosa ha fatto Luppino?

Gli inquirenti hanno lavorato a lungo sulla figura di Giovanni Luppino che pare avesse chiesto il pizzo a diverse età per conto proprio del boss. Pare addirittura che l’uomo avesse coinvolto anche i figli nell’assistenza al latitante. Questi custodivano la macchina del boss e organizzavano gli spostamenti.

L'arresto dell'ex autista di Messina Denaro
Luppino e Matteo Messina Denaro (ANSA) StefanoVignaroli.it

Movimenti che ricordiamo erano davvero molto complicati soprattutto per dopo l’intervento chirurgico e nelle ultime settimane quando questi era in condizioni decisamente critiche. La storia della situazione dunque si infittisce di altri particolari a diverso tempo dalla morte del boss.

La cattura e la morte di Matteo Messina Denaro

Mattia Messina Denaro è morto a L’Aquila lo scorso 25 settembre dopo che era stato arrestato il 16 gennaio dello stesso anno. Erano stati quasi trenta i suoi anni di latitanza fino all’arresto avvenuto a opera dei Carabinieri del ROS con la collaborazione del GIS.

Sotto il nome di Andrea Bonafede il boss stava per effettuare una seduta di chemioterapia e non ha opposto resistenza all’arresto confermando la sua vera identità. Subito dopo l’arresto è stato trasferito a L’Aquila in una casa circondariale con un regime carcerario previsto dall’articolo 41-bis. Una storia che è finita poi col decesso dell’uomo avvenuto appena otto mesi dalla cattura.

Impostazioni privacy