Sardegna: i lavori della Commissione Ecomafie

La Sardegna è una delle regioni su cui la Commissione Ecomafie svolgerà uno specifico lavoro d’inchiesta nel corso dell’attuale legislatura. La Commissione conduce infatti sia indagini tematiche, sia inchieste su aree territoriali, analizzando nel dettaglio il ciclo dei rifiuti, la depurazione delle acque e la bonifica dei siti inquinati. In questa pagina è possibile leggere i resoconti stenografici dei lavori della Commissione, i dettagli sulle missioni svolte sul territorio, i comunicati stampa e, da ultimo, la relazione finale.

La gestione dei rifiuti in Sardegna

La regione Sardegna ha una superficie di 24.090 km quadrati su cui vivono oltre 1 milione e 640 mila abitanti. Secondo i dati del Rapporto Rifiuti Urbani 2018 dell’Ispra, nella regione sono state prodotte nel 2017 723mila tonnellate di rifiuti, circa 439 kg per abitante l’anno. La percentuale di raccolta differenziata è pari al 63%.

Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti urbani, nella regione ci sono 19 impianti di compostaggio, 7 impianti di trattamento meccanico-biologico, un impianto di trattamento integrato anaerobico/aerobico, un inceneritore e 7 discariche.

Sempre secondo gli ultimi dati Ispra, nel 2017 in Sardegna sono state prodotte 2,6 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, di cui 322.555 mila tonnellate pericolosi. In Sardegna nel 2017 sono state smaltite circa 1,2 milioni di tonnellate di rifiuti speciali e altrettante sono sottoposte sono state sottoposte ad azioni di recupero. Circa 4.200 tonnellate di rifiuti sono state incenerite e usate per produrre energia.

Sin in Sardegna

Sul territorio sardo sono presenti due siti di interesse nazionale per la bonifica: il Sin del Sulcis-Inglesiente-Guspinese e quello di Porto Torres. Il primo, esteso per 10.639 ettari, è stato individuato nel 2001. Secondo gli ultimi dati disponibili, la caratterizzazione dell’inquinamento è stata condotta sul 49% delle superfici delle aree industriali. Il procedimento di risanamento ambientale è concluso sull’8% dei suoli e il 6% delle falde acquifere. Il Sin di Porto Torres è stato invece individuato nel 2002. Ha un’estensione di 1.874 ettari: sul 71% della superficie è stata svolta la caratterizzazione, mentre i procedimenti di ripristino ambientale si sono conclusi sul 12% dei suoli e il 2% delle falde.