Conclusa la missione in Sicilia orientale

COMUNICATO STAMPA

Catania, 29 novembre 2019 – La Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite
connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati ha concluso il suo ciclo di
audizioni presso la prefettura di Catania.

Nella giornata di ieri la Commissione ha audito i rappresentanti di Arpa Sicilia: il direttore
generale Francesco Vazzana, il direttore tecnico Vincenzo Infantino e il dirigente della
struttura Controlli Salvatore Caldara, accompagnati da tecnici delle strutture territoriali di
Catania, Messina e Siracusa. Questa mattina invece sono stati sentiti il vice prefetto vicario
facente funzioni di Siracusa Filippo Romano, il vice sindaco di Siracusa Pietro Coppa, i
sindaci di Messina Cateno De Luca, di Augusta Maria Concetta Di Pietro e di Milazzo
Giovanni Formica, e il presidente di Sicindustria Messina Ivo Blandina.
Dall’audizione dei rappresentanti di Arpa è emerso che a livello regionale, per quanto
riguarda i controlli negli impianti di depurazione, l’agenzia non riesce a soddisfare le
frequenze previste dal Testo unico ambientale a causa della carenza di personale. Secondo
quanto dichiarato, circa il 75% dei depuratori viene controllato almeno una volta all’anno,
dando precedenza agli impianti con capacità di almeno 50mila abitanti equivalenti. Sempre
secondo quanto riferito, circa il 50% dei controlli ha dato origine a proposte di sanzioni
amministrative. Durante l’audizione dei rappresentanti di Arpa è stata inoltre fatta una
panoramica degli impianti di depurazione della Sicilia orientale.

Il viceprefetto vicario facente funzioni di Siracusa Filippo Romano ha dichiarato sul
territorio di sua competenza si registra un allarme sociale connesso alla percezione
dell’inquinamento da parte della popolazione. Gli amministratori locali hanno riferito in
merito alla depurazione delle acque reflue sul loro territorio. In particolare, il sindaco di
Messina Cateno De Luca, accompagnato dall’assessore all’Ambiente Dafne Musolino e dal
presidente di Amam Salvo Puccio, ha parlato delle ordinanze emesse dal Comune
riguardanti sia gli scarichi abusivi nel lago di Ganzirri sia quelli nei torrenti. Nello specifico,
secondo quanto riferito il Comune di Messina non ha al momento un’anagrafe di tutti gli
scarichi autorizzati presenti: banca dati che si sta cercando di ricostruire chiedendo la
documentazione relativa a ogni immobile. Il sindaco di Augusta Maria Concetta Di Pietro ha
spiegato che nella città la rete idrica versa in cattive condizioni, senza interventi di
manutenzione da anni. Ad Augusta non c’è un depuratore delle acque reflue urbane e,
secondo quanto riferito dal sindaco, anche l’ospedale Muscatello scarica i propri reflui nella
rada. L’audita ha inoltre evidenziato come, nonostante le ordinanze di divieto, si continui a
pescare nella rada pesce con elevati livelli di mercurio e per questo inadatto
all’alimentazione umana.
La Commissione tornerà in Sicilia per audizioni e sopralluoghi nella parte occidentale della
regione.
«In Sicilia orientale abbiamo trovato una situazione molto grave, in cui si fa ben poco per
tutelare il mare, una risorsa fondamentale. Un esempio su tutti è Augusta, dove scarica a
mare anche l’ospedale. Vorrei anche evidenziare la questione delle autorizzazioni. L’83% dei
depuratori di reflui urbani opera senza autorizzazione in corso di validità. I tempi per il
rilascio da parte della Regione sono lunghi e capita anche che chi chiede l’autorizzazione lo
faccia senza prima preoccuparsi di mettere tutto in regola e avere tutti i requisiti», dichiara
il presidente della Commissione Stefano Vignaroli.

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