Comm. Ecomafie, prime audizioni a Perugia

COMUNICATO STAMPA

Perugia, 27 marzo 2019 – La Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite
connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati ha iniziato il suo ciclo di
audizioni. Questa mattina sono stati auditi il prefetto di Perugia Claudio Sgaraglia, il
sostituto procuratore della Repubblica di Perugia Valentina Manuali, il procuratore della
Repubblica di Spoleto Alessandro Cannevale e il sostituto presso la stessa procura Patrizia
Mattei. Auditi anche alcuni vertici territoriali delle forze dell’ordine: il comandante
provinciale della Guardia di finanza Danilo Cardone, il comandante del nucleo della polizia
economico-finanzaria di Perugia Selvaggio Sarri, il comandante dei Carabinieri del Noe
Francesco Motta e il comandante provinciale dei Carabinieri forestali Gaetano Palescandolo.
La Commissione ha inoltre sentito numerosi rappresentanti delle associazioni e dei comitati
di cittadini.

Il prefetto Claudio Sgaraglia ha delineato un quadro della gestione dei rifiuti in provincia di
Perugia, soffermandosi anche sulle diverse criticità e sui procedimenti giudiziari in corso.
Tra le altre cose, il prefetto ha parlato anche delle irregolarità riscontrate dalle forze
dell’ordine e dalle autorità inquirenti nelle discariche di Belladanza, Colognola, Pietramelina
e Borgo Giglione. Sul tema della prevenzione degli incendi nel settore rifiuti, Sgaraglia ha
fornito alcuni numeri rispetto all’adempimento dell’obbligo di legge, per gli impianti che
trattano o stoccano rifiuti, di dotarsi di un Piano di emergenza interna. Sui 202 impianti
attivi in provincia di Perugia, ad oggi 144 hanno presentato un piano alla prefettura. Per i 58
che non hanno ancora provveduto la prefettura ha inviato relativa segnalazione agli enti
autorizzatori (Regione e Provincia).

Il sostituto procuratore presso la procura di Perugia Valentina Manuali ha parlato delle
principali inchieste in tema rifiuti, spiegando come non ci sia stata a suo avviso in Umbria
un’adeguata vigilanza e attenzione da parte degli enti preposti al controllo. Questo, secondo
quanto riferito dal sostituto procuratore Manuali, ha anche determinato il verificarsi di
fenomeni e condotte illecite di lunga durata. L’audita si è soffermata poi in particolare
sull’inchiesta sul gruppo Gesenu, uno dei primi casi in cui è stato contestato il reato di
inquinamento ambientale di recente introduzione.

Il procuratore di Spoleto Alessandro Cannevale, audito insieme al sostituto Patrizia Mattei,
ha parlato delle inchieste in corso sull’illecita gestione dei rifiuti: tra i settori risultati più
critici nell’area di competenza ci sono anche l’allevamento e la gestione delle macerie postsisma. I due auditi hanno riferito anche sull’applicazione della legge 68 sugli ecoreati,
spiegando che servirebbero maggiori forze di polizia giudiziaria, meglio se specializzate.
I rappresentanti della Guardia di finanza e il comandante dei Carabinieri forestali hanno
riferito in particolare sulle indagini condotte su Gesenu e Gest, mentre l’audizione del
comandante dei Carabinieri Noe Francesco Motta si è svolta in modalità segreta.
Auditi anche i rappresentanti dei comitati di cittadini e delle associazioni ambientaliste.
Alcuni di loro hanno parlato di una vera e propria crisi ambientale che sta attraversando
l’Umbria. In particolare, alcuni rappresentanti delle associazioni hanno evidenziato come
diversi impianti ad elevato impatto ambientale, alcuni coinvolti anche in inchieste
giudiziarie, si trovino all’interno o a ridosso dei centri abitati.

La giornata di lavoro della Commissione si concluderà oggi con le audizioni del direttore
generale di Arpa Walter Ganapini e del sindaco di Perugia Andrea Romizi.

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