COMUNICATO STAMPA
Perugia, 28 marzo 2019 – La Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite
connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati ha concluso il suo ciclo di
audizioni. Oggi sono stati auditi il presidente di Auri Cristian Betti, i rappresentanti di Enel,
il liquidatore di Valnestore Sviluppo srl Alessio Federiconi, i vertici di Gesenu e Tsa. La
Commissione ha sentito inoltre il presidente della Provincia di Perugia Luciano Bacchetta e
i rappresentanti dell’amministrazione regionale: oltre al presidente Catiuscia Marini,
l’assessore Fernanda Cecchini, il presidente della commissione regionale antimafia Giacomo
Leonelli e il presidente della II commissione consiliare Carla Casciari. A conclusione del ciclo
di audizioni, la Commissione ha audito anche i sindaci di Panicale e Piegaro, Giulio
Cherubini e Roberto Ferricelli.
I rappresentanti di Auri, delineando le caratteristiche del ciclo dei rifiuti in Umbria, hanno
espresso preoccupazione per la capienza residua delle discariche. I rappresentanti di Auri
hanno anche fornito dati sulla gestione della frazione Forsu, risultato del sottovaglio dei
rifiuti indifferenziati: l’anno scorso, secondo quanto riferito dagli auditi, per effetto della
chiusura di Borgo Giglione e Pietramelina sono stati gestiti fuori regione 18mila tonnellate
di Forsu, che quest’anno dovrebbero scendere a circa 7mila tonnellate in virtù di una
maggiore integrazione tra impianti regionali.
I rappresentanti di Enel hanno riferito in merito alle attività pregresse dell’azienda a
Pietrafitta. La Commissione ha poi svolto una breve audizione del liquidatore della
Valnestore Sviluppo srl Alessio Federiconi, che verrà poi riconvocato a Roma.
I rappresentanti di Gesenu e Tsa hanno riferito in merito alle attività delle aziende e alle
vicende giudiziarie che le vedono coinvolte. In particolare, il presidente di Gesenu
Wladimiro De Nunzio ha spiegato che a seguito anche dell’inchiesta della procura di Perugia,
molte prassi sono state modificate per consentire un’incisiva presenza del socio pubblico nel
consiglio di amministrazione, con l’obiettivo di far sì che la parte pubblica sia più attenta e
consapevole rispetto al passato.
Il presidente della Provincia Luciano Bacchetta ha parlato delle difficoltà nello svolgere i
compiti rimasti alle province nel settore rifiuti e bonifiche a causa della carenza di personale.
La presidente della Regione Catiuscia Marini, sentita con l’assessore all’Ambiente Fernanda
Cecchini e due funzionari, ha riferito in merito alle politiche di programmazione sul ciclo dei
rifiuti e alla necessità di adeguamento e rinnovamento degli impianti. I rappresentanti della
Regione hanno riferito anche in merito alla gestione delle macerie da demolizione e il loro
riuso, mentre sulla depurazione delle acque saranno fornite maggiori informazioni. Gli
auditi hanno anche dato alcune informazioni sull’area di Pietrafitta.
I due presidenti Leonelli e Casciari hanno riferito in merito all’attività delle loro commissioni
per quanto concerne il settore dei rifiuti per le rispettive competenze. Assente il consigliere
Eros Brega.
La giornata di oggi si è conclusa con l’audizione dei sindaci di Panicale e Piegaro. I due auditi
hanno riferito in merito agli accordi tra Enel e le istituzioni in merito alla cessione dell’area
dio Pietrafitta e sull’uso dei fondi erogati dall’azienda. I sindaci hanno anche parlato della
riconversione del sito della ex centrale di Pietrafitta, non andato a buon fine.
La giornata di ieri si è invece conclusa con le audizioni del direttore generale di Arpa Umbria
Walter Ganapini con alcuni funzionari dell’agenzia e del sindaco di Perugia Andrea Romizi
con l’assessore all’Ambiente Urbano Barelli.
Ganapini e i tecnici di Arpa hanno riferito in merito alle modalità con cui sono stati svolti gli
interventi di monitoraggio degli impatti ambientali durante l’incendio alla Biondi recuperi,
e a seguito del rogo. Gli auditi hanno anche riferito sulla situazione ambientale dell’area di
Pietrafitta e della discarica di Borgo Giglione. Il sindaco e il vicesindaco di Perugia hanno
invece parlato soprattutto della gestione di Gesenu dopo il cambio del socio privato.
«Torniamo a Roma con una grande quantità di informazioni da analizzare ed elementi da
approfondire. A chiusura di questi tre giorni di lavoro intenso, mi sento di dire che in Umbria
la discreta percentuale della raccolta differenziata convive con criticità significative e nodi
da sciogliere. Colpiscono le inchieste giudiziarie legate al territorio di Perugia, in particolare
quella sul gruppo Gesenu, che ha evidenziato un ciclo di gestione dei rifiuti caratterizzato da
diverse irregolarità, e quella su Pietrafitta, un’area che da anni attende un ripristino
ambientale e con molti aspetti da chiarire, come la destinazione dei fondi erogati da Enel.
L’analisi del sostituto procuratore di Perugia Valentina Manuali ha evidenziato come
l’attenzione non sempre adeguata delle istituzioni sulla gestione dei rifiuti abbia permesso il
perpetuarsi nel tempo delle condotte irregolari. Tra i nodi emersi dalle audizioni, ci sono
anche la necessità di adeguamento degli impianti e dei siti di smaltimento, dove si sono
evidenziate irregolarità ambientali, e una capacità residua delle discariche compresa tra 4 e
8 anni. Adesso il lavoro d’inchiesta va avanti e prenderà in esame anche il settore della
depurazione delle acque. La Commissione ha acceso un faro su questo territorio, puntiamo
a fare luce sugli illeciti e stimolare le istituzioni a vigilare e controllare con maggiore
attenzione», ha dichiarato il presidente della Commissione Ecomafie Stefano Vignaroli.