COMUNICATO STAMPA
Roma, 16 ottobre 2019 – La Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (Commissione Ecomafie) ha audito il presidente della società Nucleco Alessandro Dodaro e il direttore della centrale Antifrode dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli Maurizio Montemagno. Le audizioni sono state svolte nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione dei rifiuti radioattivi.
Dodaro ha illustrato numerose esperienze della società Nucleco, controllata da Sogin Spa e partecipata dall’Enea, in materia di gestione dei rifiuti radioattivi e di bonifica dei siti industriali. Secondo quanto riferito, nello svolgimento di quest’ultima attività, in alcuni casi si è fatto ricorso a soluzioni temporanee di messa in sicurezza del materiale radioattivo, che richiedono però ulteriori interventi. Dodaro ha dichiarato che l’indeterminatezza della destinazione finale dei rifiuti radioattivi pone un rischio economico in capo alle aziende che hanno depositi temporanei e, in ultima istanza, in capo alla collettività.
L’audito ha spiegato che i rifiuti radioattivi trattati in capo a Nucleco oggi sono stoccati presso l’area Enea Casaccia su una superficie di 7mila metri quadrati. Dato che tale deposito temporaneo non può essere ingrandito, Dodaro ha riferito che sono in corso operazioni di compattazione e riduzione del volume – tramite incenerimento in un impianto estero – di talune tipologie di rifiuti. Da quanto esposto, è emersa la necessità di realizzare il prima possibile il Deposito nazionale, in modo da poter effettuare una sistemazione definitiva dei rifiuti radioattivi presenti anche in numerosi altri depositi sul territorio nazionale. Dodaro ha inoltre riferito in merito ad alcuni aspetti sui quali sarebbero necessari interventi normativi. Tra questi, l’audito ha fatto riferimento a una più completa regolamentazione della gestione dei residui di lavorazione di materiali naturalmente radioattivi.
Montemagno ha riferito in merito alla sorveglianza radiometrica dei rottami metallici nelle aree doganali. Per le spedizioni, i controlli radiometrici sono a carico degli importatori. L’attestazione di tale controllo deve poi essere allegata alla dichiarazione doganale da presentare all’Agenzia. Secondo quanto riferito, le autorità competenti in materia sono i ministeri dello Sviluppo economico, dell’Ambiente, della Salute e l’Ispra. L’audito ha spiegato che il decreto interministeriale previsto dal decreto legislativo 230/1995 (art. 157, comma 3), recante le modalità di applicazione, i contenuti delle attestazioni della sorveglianza radiometrica e l’elenco dei prodotti semilavorati metallici oggetto della sorveglianza, ad oggi non è ancora stato emanato.
Montemagno ha inoltre riferito che non sono mai entrati in funzione i portali installati circa due decenni fa nei principali porti italiani per rilevare sistematicamente spedizioni con un alto livello di radioattività. Secondo quanto riferito, la competenza relativa alla messa in funzione di queste apparecchiature non è in capo all’Agenzia delle dogane, ma ai ministeri dell’Interno, dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture. Ad oggi, ha riferito Montemagno, le verifiche sulla eventuale presenza di radioattività sono effettuate sui container a campione, sulla base di valutazioni di rischio, mediante apparecchiature che vengono periodicamente aggiornate in base al progresso tecnologico.
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