COMUNICATO STAMPA
Roma, 04 febbraio 2020 – La Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (Commissione Ecomafie) ha audito il capo servizio Rapporti istituzionali di vigilanza della Banca d’Italia Fabio Bernasconi e il segretario generale dell’Istituto sulla vigilanza per le assicurazioni (IVASS) Stefano de Polis. Le audizioni rientrano nell’ambito dell’inchiesta della Commissione sulle garanzie finanziarie rese dai gestori delle discariche verso le Pubbliche amministrazioni.
Bernasconi ha spiegato che per poter operare legittimamente in Italia, le società finanziarie di credito devono essere necessariamente iscritte in uno degli elenchi tenuti dalla Banca d’Italia: in mancanza di iscrizione, le garanzie non possono essere emesse sul territorio dello Stato e l’attività delle finanziarie estere deve considerarsi abusiva.
L’audito ha riferito che il mercato delle garanzie finanziarie è risultato connotato, specie nel passato, da anomalie dovute a frequenti fenomeni di abusivismo sviluppatisi in un contesto normativo fino a pochi anni fa complesso e articolato. Secondo quanto dichiarato dall’audito, non disponendo di specifici poteri di intervento o ispettivi, la Banca d’Italia agisce comunque nei confronti degli intermediari operanti in maniera illecita segnalandone l’attività irregolare agli organi investigativi, procedendo alla cancellazione dal relativo elenco e inserendoli in una black list pubblicata sul proprio sito web. L’audito ha riferito che dal 2016 sono stati cancellati dall’elenco 103 confidi minori, nella gran parte dei casi per irregolarità connesse con il rilascio di garanzie nei confronti del pubblico, mentre la black list contiene oggi cinque soggetti, tutti segnalati agli organi investigativi.In base ai dati forniti dall’audito, a novembre 2019 (ultimo dato disponibile) i crediti per cassa e le garanzie rilasciate a soggetti che operano nel settore dei rifiuti erano pari allo 0,3% del totale delle garanzie rilasciate dall’intero sistema. In termini assoluti, secondo quanto riferito, le garanzie rilasciate a soggetti operanti nel settore rifiuti erano pari a circa 8 miliardi di euro di finanziamenti erogati per cassa, in prevalenza dal sistema bancario, e 1,2 miliardi di euro di garanzie rilasciate, di cui solo 74 milioni da parte di società finanziarie.
L’audito ha sottolineato l’importanza del lavoro della Commissione nell’approfondire il tema delle garanzie finanziarie delle discariche. Bernasconi ha inoltre espresso la disponibilità del tavolo tecnico inter-istituzionale a cui la Banca d’Italia partecipa insieme all’ANAC, all’IVASS e all’AGCM, a svolgere approfondimenti relativi alle garanzie finanziarie nel settore rifiuti.
De Polis ha riferito che possono rilasciare polizza fideiussoria le imprese assicurative italiane autorizzate dall’IVASS e quelle con sede in un altro Stato membro dell’UE abilitate ad operare nel ramo cauzioni. L’Istituto ha poteri di vigilanza solo sulle prime. L’audito ha dichiarato che IVASS dispone di dati relativi all’intero ramo Cauzioni, nel quale confluiscono vari tipi di polizze fideiussorie, e non del dettaglio relativo al solo segmento delle polizze per il settore dei rifiuti. Secondo i dati riferito dall’audito, nell’intero ramo risultano attualmente operative 30 imprese assicurative italiane, per una raccolta premi nel ramo cauzioni pari a 396,8 milioni di euro nel 2018, 13 imprese di assicurazione con sede legale in altri Stati UE operanti in regime di stabilimento, con una raccolta premi nel 2018 pari a 135 milioni di euro e 33 imprese di assicurazione con sede legale in altri Stati UE operanti in regime di libera prestazione di servizi di cui né l’IVASS né l’EIOPA (l’Autorità europea delle assicurazioni e pensioni aziendali e professionali) dispongono di dati.
L’audito ha evidenziato come non manchino i casi in cui vengono fornite alle Pubbliche amministrazioni vere e proprie polizze false. Tali casi di contraffazione, ha riferito l’audito, non sono di immediata individuazione da parte della Pubblica amministrazione e vengono generalmente alla luce solo a seguito delle richieste di informazioni formulate all’IVASS da enti pubblici beneficiari delle polizze. La falsità è per lo più accertata dall’IVASS con l’aiuto delle stesse imprese di assicurazione vittime della truffa e delle autorità di vigilanza estere. Secondo quanto riferito, dal 2013 ad oggi sono stati emessi da IVASS 31 comunicati per segnalare soggetti responsabili di falsificazioni.
L’audito ha inoltre evidenziato le criticità relative all’operatività e i sistemi di controllo delle assicurazioni aventi sede all’estero e operanti in Italia.
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