COMUNICATO STAMPA
Roma, 31 gennaio 2019 – La Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati questo pomeriggio ha audito il ministro dell’Ambiente Sergio Costa.Il ministro ha fornito alla Commissione aggiornamenti sull’attività del ministero in merito ai diversi temi che incrociano i filoni d’inchiesta della Commissione. Tra le novità più significative oggetto della relazione del ministro, quelle relative alla contaminazione da Pfas in Veneto. «L’Ispra ha comunicato stamani la quantificazione del danno ambientale dei Pfas: 136,8 milioni di euro nelle tre province di Vicenza, Verona e Padova. In questo modo il ministero si può costituire in giudizio per quella cifra tramite l’Avvocatura di Stato nel processo alla proprietà della Miteni di Trissino», ha detto il ministro.
Sempre in tema di inquinamento e bonifiche, Costa ha spiegato che per quanto riguarda i Siti di interesse regionale (Sir), «il ministero sta costruendo un sistema di affiancamento alle Regioni, per quelle amministrazioni che vogliono affrontare di petto il problema ma hanno qualche difficoltà». Costa ha inoltre dichiarato che il ministero sta lavorando a nuovi provvedimenti sia in materia di fanghi, sia sulle fideiussioni per impianti che trattano e smaltiscono rifiuti, sia sulla gestione dei Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche). Tutti temi su cui la Commissione sta svolgendo attività d’inchiesta. Sul fronte dei fanghi di depurazione sparsi sui terreni agricoli, «il ministero dell’Ambiente sta curando l’aggiornamento della normativa con lo scopo di aggiornare i valori limite per i parametri già normati e di introdurne di nuovi per le sostanze non ancora disciplinate», ha spiegato Costa. Ri
spetto invece alle fideiussioni, «è in corso di definizione uno schema di regolamento che disciplina i requisiti e le capacità tecniche e finanziarie per l’esercizio delle attività di gestione dei rifiuti, nonché i criteri generali per la determinazione delle garanzie finanziarie». L’obiettivo, ha spiegato il ministro, è modificare l’attuale sistema delle garanzie fideiussorie che spesso si sono rivelate «inadeguate a garantire la copertura dei costi di riparazione del danno ambientale in quanto fornite da società di comodo o comunque non aventi capacità economica necessaria» all’applicazione della fideiussione.
Per quanto riguarda i Raee, il ministero adotterà «un decreto per individuare le migliori procedure per il trattamento, il recupero e il riciclaggio» di questi rifiuti. Il ministro dell’Ambiente ha anche detto di aver dato disposizioni a Carabinieri e Guardia di finanza per siano intensificati nel 2019 i controlli sui falsi end of waste, i traffici illeciti di abiti usati e la contraffazione degli shopper in plastica biodegradabile e compostabile. Tutti temi su cui la Commissione sta svolgendo attività d’indagine. Il ministro ha parlato anche dell’applicazione nei bandi di gara dei Criteri ambientali minimi (Cam). «La conoscenza dei Cam e la capacità di applicarli non appare ancora sufficiente, soprattutto da parte delle stazioni appaltanti più piccole», ha dichiarato Costa, spiegando che sono state messe in campo attività di formazione sia delle amministrazioni, sia delle imprese.
Il ministro ha parlato anche dei provvedimenti in materia di prevenzione dei rifiuti. Oltre alle diverse misure già annunciate, Costa ha illustrato l’intenzione del ministero di agevolare il conferimento dei rifiuti raccolti in mare durante le operazioni di pesca, stimolando la partecipazione dei pescatori alla raccolta volontaria durante le proprie attività quotidiane. L’audizione si è conclusa con numerose domande da parte dei parlamentari, a cui il ministro risponderà. Costa è atteso di nuovo in Commissione anche per riferire in merito agli incendi negli impianti che trattano rifiuti.
«Ringrazio il ministro Costa per la corposa relazione, in cui ha approfondito numerose tematiche oggetto di indagine da parte della Commissione, e per l’impegno che ha assunto di relazionarsi con la Commissione in maniera costante», ha dichiarato il Presidente della Commissione Ecomafie Stefano Vignaroli. «Sui Cam è necessario attivarsi in fretta, perché la loro completa implementazione creerebbe nuove filiere del riciclo, anche per quei materiali che oggi vengono inceneriti o prendono fuoco negli incendi», ha proseguito Vignaroli. «Per quanto riguarda la produzione di rifiuti», ha concluso, «è fondamentale che il governo punti sulla prevenzione».