COMUNICATO STAMPA
Roma, 12 febbraio 2019 – La Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati questo pomeriggio ha audito il Comandante del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, Fabio Dattilo.
Dattilo ha fornito alcuni numeri sul fenomeno degli incendi negli stabilimenti che stoccano, trattano o smaltiscono rifiuti. «Su circa 300mila interventi per incendi o esplosioni effettuati nel 2017, circa 23mila sono stati per incendi riguardanti rifiuti. Nel 2016 la proporzione è stata 25mila su 250mila. Dai nostri archivi risulta che una media del 10% all’anno degli interventi di soccorso per incendio riguardano incendi di rifiuti», ha dichiarato Dattilo.I Vigili del fuoco hanno analizzato i dati relativi ai roghi per individuare le aree più colpite: «Le regioni maggiormente interessate dal fenomeno sono nell’ordine Sicilia, Campania e Lazio». Rispetto invece alla densità degli interventi rispetto all’estensione delle aree, «la Campania risulta essere la regione con maggiore densità di eventi di questa tipologia. Tra le province più calde invece Napoli, Caserta, Reggio Calabria, Bari e Milano», ha spiegato Dattilo.Rispetto alla natura degli incendi, Dattilo ha chiarito che «purtroppo le fiamme distruggono le cause, diventa difficile capire se siano dolosi o colposi. Riteniamo che un certo numero siano dolosi, ma ovviamente per trovare le prove servono indagini molto approfondite. È chiaro comunque che costa molto meno bruciare 1 kg di rifiuti piuttosto che avviare la stessa quantità a tutti i trattamenti previsti dalla legge».
Sul fronte della prevenzione degli incendi, Dattilo ha spiegato: «I Vigili del fuoco fanno soccorso urgente, non possono occuparsi di materie non proprie, ma auspico che gli organismi di controllo si scambino informazioni. Il mio auspicio è che su questi impianti si facciano i controlli in maniera collettiva, in modo che le autorizzazioni siano univoche e le informazioni condivise». Dattilo ha richiamato anche l’iniziativa pilota messa in atto in Veneto, una buona pratica «realizzabile anche in altre regioni»: «La direzione Veneto dei Vigili del fuoco ha istituito l’ufficio per il monitoraggio degli impianti che effettuano, in senso lato, attività di gestione dei rifiuti, con il proposito di estendere i tradizionali controlli anche alle imprese iscritte alle varie categorie e classi dell’ Albo Nazionale dei Gestori Ambientali, le quali non sono esplicitamente ricomprese dalla legge tra le attività soggette». L’obiettivo è «porre speciale attenzione alle problematiche connesse al frequente ripetersi di incendi che interessano gli impianti di stoccaggio e di recupero dei rifiuti», ha concluso Dattilo.
«I roghi sono il volto evidente di una gestione illegale, e purtroppo non poco diffusa, dei rifiuti. Non sorprende vedere, nelle analisi presentate dal Comandante Dattilo, la provincia di Milano accostata alle province del meridione. È l’ennesima prova che il fenomeno dei roghi sovverte le geografie tradizionali dell’illegalità del settore dei rifiuti, che in passato vedevano concentrarsi al sud gli smaltimenti illegali», dichiara il presidente della commissione Ecomafie Stefano Vignaroli. «Accolgo favorevolmente l’auspicio del Comandante Dattilo rispetto a controlli collegiali e integrati tra i diversi organi: un fenomeno così complesso si può interpretare e contrastare solo attraverso un lavoro di squadra. Lavorando da soli si ha accesso solo a informazioni parziali, è come lottare con armi spuntate», prosegue Vignaroli. «Servono maggiori controlli negli impianti, e in un’ottica di prevenzione dei roghi bisogna anche creare una filiera di recupero di materia per le plastiche miste, una delle tipologie di rifiuto che oggi va a fuoco più di frequente», conclude Vignaroli.