COMUNICATO STAMPA
Roma, 15 gennaio 2020 – La Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (Commissione Ecomafie) ha audito oggi i rappresentanti della società Sistema integrato Fusina ambiente (SIFA) – il presidente Cristian Novello, accompagnato dall’amministratore delegato Cristiano Franzoi –, e l’amministratore delegato della società Tressetre Maurizio Boschiero. Le due audizioni, che fanno parte dell’inchiesta della Commissione sul Sin di Venezia Porto Marghera, hanno riguardato principalmente la gestione dei sedimenti di dragaggio dei canali della laguna.
Novello e Franzoi hanno illustrato i compiti di SIFA, società concessionaria della Regione Veneto per il Progetto Integrato Fusina per il disinquinamento della laguna di Venezia, mediante il collettamento delle acque inquinate, il loro trattamento e lo scarico finale nel mare Adriatico, e il post-trattamento delle acque provenienti dal depuratore civile di Fusina. Secondo quanto riferito, SIFA effettua anche la gestione di rifiuti e di sedimenti provenienti dallo scavo dei canali della laguna di Venezia, principalmente presso la cassa di colmata Molo Sali. Gli auditi hanno riferito in merito all’operatività della cassa di colmata Molo Sali, dal 2008 autorizzata a ricevere i fanghi in categoria di qualità «oltre C». Secondo quanto dichiarato dagli auditi, ad oggi risultano conferiti circa 350mila metri cubi di sedimenti, mentre la capacità residua della cassa di colmata è pari a circa 400mila metri cubi. I rappresentanti SIFA hanno riferito che dall’inizio della gestione della cassa di colmata Molo Sali (febbraio 2010) fino ad agosto 2018, sono pervenuti esclusivamente sedimenti della classe «oltre C», mentre da settembre a novembre 2018 sono pervenuti sedimenti di categoria «entro C» ed «entro B», a seguito delle richieste dell’Autorità di Sistema portuale del mare Adriatico settentrionale.
Rispetto al collettamento e trattamento delle acque inquinate, i rappresentanti di SIFA hanno dichiarato che ad oggi le infrastrutture di competenza del Magistrato alle Acque e dell’Autorità Portuale non risultano consegnate alla Regione del Veneto e, per suo tramite, al gestore concessionario SIFA. Secondo quanto riferito, trattandosi di un unico sistema integrato, la mancata consegna delle opere realizzate dai due enti determina l’impossibilità di mettere in esercizio anche i tratti infrastrutturali realizzati da SIFA, che si trovano a monte rispetto al deflusso verso gli impianti di trattamento.
Boschiero ha riferito in merito all’operatività del sito di deposito di sedimenti nell’isola delle Tresse, gestito dalla società Tressetre. L’isola, in base al protocollo d’intesa sui fanghi del 1993, è il sito destinato a ricevere i sedimenti di dragaggio «entro C». L’audito ha illustrato le procedure che devono seguire i conferitori per depositare i sedimenti presso il sito delle Tresse. Secondo quanto riferito, la società Tressetre verifica la correttezza delle procedure svolte dagli altri soggetti e, nei soli casi di fanghi di dubbia classificazione, su richiesta del Provveditorato alle opere pubbliche svolge direttamente una caratterizzazione del sedimento. Nell’eventualità in cui questo risulti in classe «oltre C», il conferitore è costretto a riprenderlo a conferirlo altrove.
Boschiero ha dichiarato che ad oggi Tressetre ha sottoscritto un atto per una capacità aggiuntiva di 520mila metri cubi ed è in corso l’iter per un ulteriore progetto di innalzamento dell’isola delle Tresse. Secondo quanto riferito, i sedimenti potrebbero essere spostati dalle Tresse in altro luogo, per liberare così spazio utile per i conferimenti. Sempre secondo quanto riferito dall’audito, da agosto 2018 i conferimenti sono stati sospesi dal Provveditorato, salvo in pochi casi di volumi ridotti.