COMUNICATO STAMPA
Roma, 02 luglio 2019 – La Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati ha audito il responsabile dell’area per la caratterizzazione e la protezione dei suoli e dei siti contaminati di Ispra Fabio Pascarella, accompagnato da Chiara Fiori della stessa area di Ispra. L’oggetto dell’audizione è statala bonifica del Sin di Venezia-Porto Marghera.L’area da bonificare, è stato riferito, è stata perimetrata per la prima volta nel 2000 e rappresenta il primo Sin italiano: qui sono state applicate procedure poi mutuate in altri siti.Nel Sin, che si estende per 1618 ettari (superficie frutto della seconda perimetrazione) su terreni imboniti della laguna attraverso il riempimento con scarti industriali, nei suoli e nelle falde si ritrovano principalmente metalli (arsenico, cromo, mercurio, nichel), idrocarburi policiclici aromatici e composti organo-clorurati.
Gli auditi hanno spiegato come la presenza nell’area di molte società su terreni adiacenti situati sopra un’unica falda e le cessioni di proprietà che si sono succedute nel tempo abbiano complicato l’attribuzione delle responsabilità delle contaminazioni, rallentando di conseguenza le procedure di bonifica. Ad oggi risultano bonificati il 16% dei suoli e l’11% delle acque di falda, con progetti di bonifica o messa in sicurezza approvati per il 69% dei suoli e il 66% delle acque di falda. Secondo quanto riferito, tutte le acque reflue e piovane dell’area vengono trattate da un impianto di depurazione ad hoc nell’ambito del Progetto integrato Fusina, così come gli effluenti degli impianti industriali presenti nel sito che vengono pretrattati dalle aziende a monte dell’impianto. È inoltre operativo un sistema di controllo dell’inquinamento atmosferico indoor e outdoor.
Gli auditi hanno inoltre riferito in merito all’accordo di programma tra Ministero dell’Ambiente, Ministero delle Infrastrutture, Regione Veneto, Provincia di Venezia, Comune di Venezia e Autorità portuale, con lo scopo di accelerare e semplificare le procedure di bonifica, agevolare programmi di investimento e sviluppo produttivo, coordinare gli strumenti urbanistici, attivare percorsi di riqualificazione professionale dei lavoratori. Secondo quanto riferito l’accordo, nella parte riguardante il tema delle garanzie finanziarie, esenta dalla presentazione delle garanzie enti e società pubbliche e i soggetti privati che hanno sottoscritto un apposito contratto transattivo con il Ministero competente, mentre per gli altri soggetti privati è previsto l’obbligo di presentare una garanzia pari al 10% dell’importo dei lavori di bonifica. L’accordo, hanno dichiarato gli auditi, punta anche a incentivare le iniziative di sperimentazione e ricerca, stabilendo che le attività sperimentali di bonifica non necessitano di autorizzazione per la loro attuazione.