COMUNICATO STAMPA
Roma, 04 febbraio 2020 – La Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (Commissione Ecomafie) ha audito oggi i il Provveditore alle opere pubbliche del Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia Cinzia Zincone, accompagnata dal dirigente del Provveditorato Valerio Volpe.Gli auditi hanno riferito in merito alla situazione dei dragaggi nell’area portuale di Venezia. Secondo quanto dichiarato, al momento i dragaggi sono fermi a causa della mancanza di siti dove depositare i sedimenti non pericolosi (classi da A a oltre C non pericolosi) che, stando a quanto riferito dagli auditi, rappresentano la maggior parte dei fanghi di escavazione dei canali. Gli auditi hanno spiegato che l’unico sito con capacità disponibile è Vallone Moranzani, destinato tuttavia solo a sedimenti di qualità oltre C pericolosi. Secondo quanto riferito, la destinazione di sedimenti di qualità superiore al Vallone Moranzani non è economicamente sostenibile a causa degli alti costi di conferimento. Gli auditi hanno dichiarato che è in corso l’iter autorizzativo per la sopraelevazione dell’isola delle Tresse, sito per il conferimento dei sedimenti di classe entro C: tale capacità aggiuntiva sarà comunque destinata ad esaurirsi in pochi anni. Sempre secondo quanto riferito, per il riutilizzo dei sedimenti in Laguna è necessario il nuovo protocollo fanghi, su cui al momento si attende il parere dell’Istituto superiore di sanità.
Gli auditi hanno inoltre riferito in merito alle analisi di qualità dei sedimenti. Secondo quanto dichiarato, il soggetto pubblico competente che debba effettuare il dragaggio di un canale nell’ambito delle attività progettuale deve provvedere ad effettuare la caratterizzazione dei sedimenti da dragare, attività affidata a laboratori privati. Secondo quanto riferito dagli auditi, non esiste al momento un controllo pubblico sistematico sulle analisi di caratterizzazione dei sedimenti svolte da soggetti privati.
«A Venezia la situazione è preoccupante. In Laguna i dragaggi sono bloccati perché non ci sono siti dove depositare i sedimenti di escavazione neanche nel breve periodo, e mancano soluzioni per la loro gestione a medio e lungo termine. Questa mancata manutenzione impedisce il passaggio di molte navi commerciali e danneggia pesantemente il porto. Una situazione che, allo stato attuale, può solo peggiorare. Auspico che il nuovo protocollo fanghi venga sbloccato il prima possibile dai Ministeri competenti: da solo non è la soluzione ma potrebbe contribuire ad evitare la paralisi del porto di Venezia», dichiara il Presidente della Commissione Ecomafie Stefano Vignaroli.